Mutui: cosa accade ora dopo il taglio dei tassi della BCE ?
Prima di rispondere al quesito, facciamo un piccolo passo indietro, ovvero spieghiamo perché le banche centrali avevano aumentano i tassi di interesse; l’obiettivo di queste manovre, nasce per rallentare l’economia, si ma perché? La Banca centrale di un Paese alza i tassi d’interesse per contrastare l’aumento dei prezzi, in modo che la valuta circoli meno e l’inflazione tenda a diminuire; così facendo si contrasta la medesima. Qs. “brutta bestia” è un fenomeno economico caratterizzato dall’aumento generalizzato e prolungato del livello dei prezzi dei beni e dei servizi di una nazione. Si tratta di un indicatore importante per valutare la stabilità dell’economia di un paese, in quanto un’eccessiva inflazione può avere conseguenze negative sull’economia e sulla vita dei cittadini.
Ora sembra che le nubi si stiano diradando sull’economia e sulla temuta inflazione, qs è positivo per i tassi di interesse perché possono essere rivisti al ribasso e ciò si fa sentire sulle relative rate mutuo; chi ha in essere un mutuo a tasso variabile negli ultimi mesi si è accorto della crescita; come anche chi cominciava ad affacciarsi per un nuovo mutuo.
La BCE ha finalmente annunciato l’attesissimo taglio dei tassi d’interesse, effettivo dal 12 giugno, anche se l’Euribor a 1 mese ha già in parte scontato le attese del mercato ed è passato dal 3,85% del 6 maggio al 3,68% dell’ultima rilevazione del 5 giugno. Questo si tradurrà ovviamente in un abbassamento della rata mensile per i mutui a tasso variabile, che sono indicizzati all’Euribor.
Quanto alle possibili mosse future, la BCE continua a essere molto prudente e ribadisce che le prossime decisioni non saranno vincolate a un particolare percorso e saranno ancorate ai dati dell’inflazione in uscita nei prossimi mesi. Le ultime proiezioni degli esperti dell’Eurosistema però prevedono un leggero aumento dell’inflazione per il 2024 e il 2025 rispetto alle previsioni di marzo. rispettivamente l 2,5% ed al 2,2%.
Attualmente, la differenza tra il tasso fisso e il tasso variabile, escludendo i mutui green, è di oltre 200 punti base. A fine maggio, infatti, i mutui a 20 e 30 anni hanno registrato un tasso variabile medio del 5,24%, mentre il tasso fisso medio si è attestato al 3,15%.
La tendenza sembra dire che I mutui a tasso variabile saranno meno cari, ma il fisso continuerà a convenire, soprattutto se è un mutuo green.
Da oggi c’è la guida mutui di Abi aggiornata al 2024, che chiarisce tutte le procedure da attuare in caso di sospensione delle rate del mutuo, a quali mutui si applica questa misura, con quali modalità si può attivare il Fondo di Solidarietà e come presentare la domanda. Argomenti interessanti che vanno valutati caso per caso e tipologia per tipologia.
Vi ringraziamo e alla prossima !!!
Data: LUGLIO 2024
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